Il progetto è stato sviluppato da alcuni componenti di Urban LIFE prima della costituzione della società. E’ presentato su queste pagine in quanto attività significativa, affrontata secondo i principi fondanti di Urban LIFE.
Il progetto propone un approccio sistemico per la rigenerazione dello spazio urbano dell’asta fluviale ex industriale della Lea Valley a Londra, Regno Unito, utilizzando le tecniche di masterplanning per coordinare il riuso di diverse aree urbane dismesse con una prospettiva di rigenerazione in ottica multi e trans-scalare.
La Lower Lea Valley è un luogo dalle grandi potenzialità: individuato dall’amministrazione londinese come corridoio di espansione futura della città, negli ultimi 40 anni è stato abbandonato e in seguito riscoperto come ‘spazio disponibile’ per lo sviluppo di nuova edificazione.
L’area nella sua parte nord è stata rigenerata in occasione delle Olimpiadi 2012, ma questo evento globale ha portato conseguenze pesanti dal punto di vista fisico e sociale (delocalizzazione abitanti, nuovo tessuto privo di dialogo con la storia del luogo).
Il progetto si concentra sulla parte terminale dell’area, dal parco olimpico alla foce, integrandola con il resto della città mettendo a sistema gli spazi aperti e abbandonati per fare città col vuoto (‘spread the unbuilt’).
La fase iniziale ha riguardato un censimento di tutti gli spazi non costruiti disponibili, individuandone criticità e opportunità; è seguita la loro messa a sistema in una rete di spazi pubblici, riutilizzando aree e strutture ex-industriali dismesse talvolta di rilevante valore storico (es. Abbey Mills Pumping Station) per la memoria dei luoghi della Lea Valley.
Il masterplan ha tre scale di intervento (urbana, locale e di vicinato): individuando gli attori di ogni processo di trasformazione urbana è stato elaborato un progetto attuabile anche per parti, in ottica multidisciplinare, flessibile e durevole.
Infine è stata condotta una verifica sulle proposte di progetto utilizzando il metodo Space Syntax: esso si basa sull’analisi della configurazione dello spazio, dalla scala architettonica alla scala urbana. A scala urbana il metodo si fonda sulla stesura di axial maps (maglia viaria urbana “astratta” per analizzare le relazioni geometrico-spaziali delle strade tra di loro) che, elaborate da software dedicati, forniscono una mappatura dei valori di accessibilità e integrazione spaziale delle percorrenze urbane.
In fase di analisi permette di individuare le zone critiche su cui intervenire, mentre in fase di progetto permette di prevedere le conseguenze di nuovi progetti urbani sulla struttura complessiva dalle città. Operando un’analisi a diversi raggi di influenza e confrontando i valori di accessibilità della confgurazione prima e dopo l’intervento, si è verificata l’integrazione del progetto con il tessuto urbano esistente.